Vita e opere (da Dizionario Biografico Treccani)
Vita e opere (da Wikipedia)
Secondo una leggenda locale Fortunio Liceti nacque prematuro (6 mesi), venendo alla luce su una nave presa da tempesta lungo le coste tra Recco e Rapallo. Sempre secondo la tradizione orale suo padre, che era un medico famoso, lo mise in una scatola di cotone dentro un forno, come si faceva per far schiudere le uova, inventando così il prototipo della moderna incubatrice. Dopo aver compiuto i primi studi letterari nella sua città natale, Rapallo, venne inviato a Bologna per compiere e approfondire gli studi legati alla filosofia e alla medicina.
Intorno al 1600, conclusi i corsi scientifici nella città bolognese, si trasferì nella città toscana di Pisa dove insegnò presso l'università dal 1600 al 1609 le materie logiche - filosofiche.
Nel 1609 si insediò presso l'Università di Padova ottenendo una cattedra di filosofia.
Ritornato nel 1636 all'Università di Bologna come insegnante di medicina vi restò fino al 1645, quando fece ritorno nella città padovana per ricoprire la cattedra di medicina presso l'università.
Qui morì il 16 giugno 1657 e sepolto presso un sepolcro della chiesa di Sant'Agostino a Padova, successivamente distrutta dall'esercito francese.
Nella sua vita scrisse numerose opere di filosofia naturale e di medicina, tra le quali i due libri più famosi intitolati De monstruorum causis, natura et differentis, stampati nel 1616, nei quali riprese le soluzioni aristoteliche sul problema delle anomalie genetiche, e i quattro volumi De spontaneo viventium ortu, nel 1618, nei quali sostenne la nascita spontanea degli animali inferiori.
Altri testi importanti per la ricerca furono i volumi De lucernis antiquorum reconditis, scritto nel 1621, e la Silloge Hieroglyphica, sive antiqua schemata gemmarum anularium del 1653. Trattò inoltre la questione dell'anima delle bestie nel De feriis altricis animae del 1631.
Le sue opere furono chiaramente ispirate ad Aristotele, in particolare gli studi sul problema della generazione vivente e sul cosmo, entrando talvolta in contrasto con il famoso scienziato e scopritore pisano Galileo Galilei. Alcuni scritti del Liceti rimasero inediti a causa delle ampie discussioni riportate sulle novità astronomiche del XVII secolo.
Nel 1777 la città di Padova, ed in particolare il marchese Carlo Spinella, rese omaggio al filosofo erigendo una statua in marmo scolpita dallo scultore padovano Francesco Rizzi.
A Rapallo, sua città natale, vi è dedicata una via nel centro storico e l'intitolazione dell'Istituto Superiore Tecnico cittadino.
Opere principali
- De monstruorum natura, caussis, natura, et differentiis libri duo, 1616.
- De spontaneo Viventium Ortu, 1618.
- De feriis altricis animae nemeseticae disputationes, 1631.
- Allegoria peripatetica de generatione, amicitia, et privatione in aristotelicum aenigma elia lelia crispis, 1630.
- Litheosphorus, sive de lapide Bononiensi lucem, 1640.
- De Lunae Subobscura Luce prope coniunctiones, 1641.
- Hydrologiae peripateticae, 1655.
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