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Liceti 2017 - Un viaggio nel mito

Che cosa hanno in comune un tramonto mitologico, una gattina dal nome di una dea e un pullman trasformato in discoteca?

Facile: il viaggio d’istruzione in Grecia del Liceti a inizio Novembre 2017.

Ma andiamo per ordine.
La mattina del 31 Ottobre si parte a un orario proibitivo. Le facce da fantasma che si ritrovano in piazza a Rapallo, in perfetta atmosfera pre-Halloween, appartengono a diciotto alunni delle quarte e diciotto alunni delle quinte della nostra scuola, oltre a due impavidi docenti: E. Patri di Arte e F. Robbiano di Matematica.
Portate a termine le formalità all’imbarco, ci ritroviamo sulla nave che da Ancona ci porterà a Igoumenitsa in sole 18 ore. È la notte di Halloween, e i sinistri passeggeri della nave sono del tutto allineati con l’atmosfera: la faccia più affidabile che si vede sulla nave sembra quella di un tagliagole uzbeko in viaggio di piacere. Ma noi non ci facciamo intimorire, e inganniamo il tempo ingannandoci l’un l’altro a Lupus in Tabula sotto la guida di Andrea, finché non ci cacciano dal bar.
Al mattino del 1 Novembre sbarchiamo a Igoumenitsa e il nostro autista, l’ottimo Franco della Velabus, dopo un buon caffè ci fa partire subito alla volta di Kalambaka. Sul pullman seguiamo il seminario “Sonno e mimetismo: come dormire appallottolati senza essere mai scoperti” tenuto in sogno da Emanuela. Al nostro arrivo visitiamo le famose Meteore, torri naturali in roccia su cui sono insediati diversi monasteri di difficile accesso. Meteora significa “sospeso in aria”, e la sospensione in questo caso non ha l’amaro gusto di un provvedimento disciplinare, ma al contrario è lo specchio della straordinaria sensazione di visitare un mondo contemporaneamente fatto di terra e di cielo. Durante la visita di uno di questi monasteri, dove le monache sono tanto avvenenti quanto gentili (cioè: pochissimo), la nostra attenzione, dopo essersi soffermata sugli affreschi bizantini magistralmente spiegati dalla guida greca Anna, è catalizzata da una gattina smarrita. Dopo averla coccolata e averle regalato il nome della dea della giovinezza, Ebe, è il momento di dirigerci verso l’hotel, un bell’albergo in mezzo al nulla nel piacevole nulla di Kalambaka. Ma anche in mezzo al nulla non disperiamo, e grazie alla disponibilità di Franco e al superpotere di Giacomo di trasformare qualsiasi luogo in discoteca improvvisiamo il “Disco Bus” all’interno del pullman, alternando grottesche esibizioni di karaoke a canzoni ballabili, tra la nostalgia del revival e l’ignoranza del dubstep.
Dopo un buon riposo e un’altra sveglia a ora antelucana, il 2 Novembre partiamo per Delfi a visitare le rovine del santuario panellenico, famoso nell’antichità per la presenza dell’omonimo oracolo. La sensazione è di un viaggio nel tempo: sembra di essere al centro della storia e della mitologia greca. L’Auriga di Delfi, visibile al museo archeologico, con le sue briglie ancora salde in mano e l’espressione concentrata, sembra volerci condurre verso un’altra vittoria. Invece ci conduce al ristorante, dove familiarizziamo con lo tsatsiki, la moussaka e altre leccornie greche. Ci dirigiamo quindi verso Atene; l’hotel non è un bijoux, ma è molto centrale e vicino alla vivace piazza Monastiraki, proprio sotto l’acropoli.
Il 3 Novembre visitiamo Atene. Ci fermiamo presso lo stadio delle prime Olimpiadi moderne a far  finta di essere atleti. In realtà le uniche gare in cui potremmo eccellere sono i 100 metri piano, lo smalto in lungo e il lunch del giavellotto. Ma non indugiamo, l’Acropoli (soprannominata #Acropoliceti in onore del nostro viaggio) ci aspetta con la sua imponente bellezza, espressione della grandezza artistica e filosofica dell’età di Pericle. Nel pomeriggio improvvisiamo un blitz che si rivelerà forse la più bella tappa del viaggio. A Capo Sounion il Tempio di Poseidone ci accompagna con il suo splendore direttamente nel cuore del Mito: il paesaggio mozzafiato e l’imminenza del tramonto sul mare sembrano inviti personali del dio del mare per la nostra allegra comitiva. Tornati ad Atene è il momento per un po’ di shopping e, dopo cena, per l’ennesimo bar trasformato in discoteca in cui ci scateniamo nell’ultima serata greca.
Il 4 Novembre è tempo di ritorno, ma non senza aver fatto ancora alcune tappe notevoli. Uno stop-and-go a Corinto ci permette di fotografare l’importantissimo omonimo canale, mentre una sosta presso il teatro di Epidauro ci lascia a bocca aperta (e orecchie apertissime) per la sua incredibile acustica. Scegliamo, quindi, per onorarlo, di declamare uno dei grandi classici della letteratura greca antica: Beliscimu, la parodia in genovese di Beautiful, recitata con accento più genovese che greco da Serena Lamarino in maniera ineccepibile. A Micene purtroppo siamo colti da un temporale, ma ciò non ci impedisce di ammirare le rovine della città, tra cui la Porta dei Leoni e la famosa Tomba di Agamennone. Giunti a Patrasso ci imbarchiamo e, dopo un altro viaggetto di 22 ore, eccoci ad Ancona. Infine, nella tarda serata del 5 Novembre, siamo di ritorno a Rapallo, arricchiti di storia, di miti, e della storia di un viaggio nel mito che rimarrà nei nostri cuori per molto tempo.

F. Robbiano - E. Patri

 

"Ode al tramonto"

 

"Arrivederci Grecia"

 

 

 

 

 

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